LA CINA, L’ AFRICA E ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL SOCIALISMO DI MERCATO

11.11.2018

di Marco Quagliaroli

Il modo in cui la Cina popolare lavora al rafforzamento dei suoi legami con l'Africa e' seguito dai mezzi di comunicazione dell'Impero del Male con crescente irritazione. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno trascinato gli stati africani in un debito colossale devastando le loro economie distorte. Il colonialismo e l'imperialismo hanno portato all'Africa solo guerre, fame, poverta', malattie e sfruttamento degli esseri umani e delle materie prime. Autentici crimini contro l'umanita' che non saranno mai oggetto di attenzione per i vari tribunali così solerti nell'enfatizzare ipocritamente i diritti umani.

La differenza tra l'approccio nazimperialista e quello e quello socialista cinese e' evidente: per la prima volta gli africani sentono di essere considerati come interlocutori con uguali diritti.

I lavoratori cinesi on Africa sono tecnici ed operai altamente qualificati, lavorano velocemente e bene; vivono in condizioni spartane con grande entusiasmo internazionalista.

Gli africani sono ammirati da uno sviluppo impensabile solo pochi anni or sono e sono sempre piu' intenzionati a condividere il modello di sviluppo cinese. La Cina offre zero tassi d'interesse e rapporti improntati alla solidarieta' internazionalista che rende sempre piu' popolare l'immagine del suo sistema socialista ed antimperialista che ha fatto divenire il gigante asiatico la prima potenza economica mondiale, a guida comunista, universalmente riconosciuta se teniamo conto che secondo un recente sondaggio promosso dal Centro Ricerche PEW l'87% degli africani da' un giudizio positivo sulla presenza della Cina popolare nel continente nero.

Un aspetto rilevante e' l'atteggiamento rispettoso da parte delle centinaia di migliaia di lavoratori cinesi nel rapporto con le popolazioni autoctone. Il dragone e' divenuto il grande operatore di questo miracolo economico africano. L'obiettivo strategico e' agganciare l'Africa al progresso economico dell'America Latina.

Gli intellettuali della sinistra rivoluzionaria africana sono infatti molto ispirati oltre che dalla Cina, da Cuba, Venezuela e Bolivia.

Nel recentissimo vertice del Forum Cina-Africa svoltosi a Pechino all'inizio di settembre Xi Jinping ha tenuto un discorso di importanza storica in cui ha sintetizzato tutto ciò che il suo paese ha fatto e sta facendo in Africa e ha annunciato tutto ciò che verra' attuato nel prossimo triennio per favorire lo sviluppo del continente: costruzione di case, strade, ponti, ferrovie, scuole, ospedali, aeroporti, presenza di medici in vari paesi e fornitura di medicinali; ospitalita' gratuita a 100000 studenti africani nelle universita' cinesi; aiuti alimentari per un miliardo di RMB; presenza di 500 agronomi cinesi e meccanizazione dell'agricoltura. Il tutto con un finanziamento di 60 miliardi dollari con l'obiettivo di eliminare la fame in Africaentro il 2030.

Tutto ciò e' di piu' facile attuazione grazie alla pressoche' totale adesione dei paesi africani alla Via della Seta.

Inoltre sono previsti per il trienni 2019-2021 ingenti investimenti nei seguenti settori: energia, trasporti, informatica, costruzione di canali di irrigazione e dighe, ecologia (riduzione dell'inquinamento e della desertificazione).

"Solo con radici profonde un albero può produrre ricchi frutti. Solo riempita' d'olio un lampada può bruciare brillantemente." (Xi)

Il leader cinese ha concluso la sua prolusione annunciando che il debito dei paesi africani verso la Cina e' stato completamente azzerato.

"Il sole rosso che sorge illuminera' la via davanti a noi."

UN BRANO MOLTO SIGNIFICATIVO DI Xi JINPING TRATTO DALLA LEZIONE SUL MARXISMO TENUTA A PECHINO IL 4 MAGGIO 18

Il marxismo, come il maestoso levar del sole, illumina la strada dell'umanita' aiutandola a scrutare le leggi della storia e ricercare la propria emancipazione. Il marxismo:

  • Una teoria scientifica che indica al proletariato la via della propria liberazione;
  • una teoria del popolo che mostra in che modo promuovere il progresso contando sul popolo;
  • una teoria dotata di una natura pratica poiche' non e' un sapere limitato a chi frequenta le biblioteche ma e' creato per cambiate il detino delle masse popolari
  • una teoria aperta poiche' esplora costantemente lo sviluppo dell'epoca e risponde alle nuove sfide cui si trova innanzi l'umanita'.

I comunisti cinesi hanno combinato il marxismo con la realta' specifica della rivoluzione cinese, hanno fondato la Repubblica Popolare e istituito il sistema socialista; hanno trasformato la nazione da un paese povero ad un paese potente e sviluppato.

Occorre rinforzare la fiducia in se stessi per quanto concerne la teoria, la cultura e il sistema del socialismo cinese. Occorre difendere con fermezza gli ideali e la fede dei comunisti, e, come Marx, lottare sino alla morte per il comunismo.

Queste parole non cadono nel vuoto se il socialismo di mercato e' servito per accelerare lo sviluppo delle forze produttive facendo uscire dalla poverta' 800 milioni di cinesi, oggi gradualmente assistiamo ad un processo di rinazionalizzazione di gran parte del settore privato, autoctono o straniero, che e' sempre stato comunque sotto la gestione e il controllo dello stato. Quando una joint venture termina l'azienda ritorna di proprieta' dello stato.

Secondo i dati del governo nei sette mesi del 2018 le aziende manifatturiere statali hanno incrementato il profitto tre volte di piu' di quelle private. Inoltre molte imprese private vendono allo stato, solo quest'anno ben 46 imprese private sono tornate ad essere statali, tra queste l'importante compagnia energetica Changchung Sinoenergy.

I settori immobiliare e tecnologico sono stati nuovamente statalizzati e con gli introiti il governo ha finanziato notevoli miglioramenti nel settore sanitario e nella definitiva eliminazione dell'inquinamento, oltre al costante aumento dei salari e della protezione sociale dei lavoratori.

Autorevoli studiosi come Zhou Xincheng, docente di marxismo-leninismo all'Universita' di Pechino, e il vice Ministro delle risorse umane e della sicurezza sociale Qiu Xiaoping, affermano che l'enorme sviluppo del paese dal 1978 ad oggi, ha svolto la sua missione storica e ora e' auspicabile una graduale nazionalizzazione di tutto ciò che rimane del settore non pubblico.

Chissa' se il nostrano panimperialista Pautasso con il tempo riuscira' a comprendere tutto ciò?

Comprenda chi può.

Inoltre ' opportuno fare alcune considerazioni sul concetto di socialismo di mercato. Esso non significa affatto la rinuncia dello stato al controllo e alla gestione del sistema economico ma consiste nell'abbandono dell'unicita' della proprieta' statale sostituendola con la diversificazione delle forme di proprieta':stale, cooperativa, delle provincie, del sindacato, familiare e privata.

Fermo restando il rapporto tra sviluppo delle forze produttive e rapporti di produzione socialisti. Il settore pubblico nelle sue varie forme e' di gran lunga preponderante mentre nel settore privato il controllo viene esercitato dall'organo gestionale statale preposto in quella data unita' produttiva, dal comitato di partito e dal sindacato. Per il resto le imprese son o in "competizione" tra loro ma non

nel senso dell'anarchia economica capitalistica bensì nel senso, si potrebbe dire, della emulazione socialista.

Il salario varia in base al lavoro svolto secondo il principio"a ciascuno secondo il suo lavoro" e non e' un elemento rigido e predeterminato che non varia e che prescinde dal lavoro svolto (pensiamo alla scarsa produttivita' e all'assenteismo nel periodo del declino dell'Unione Sovietica).

E' errato affermare in modo meccanicistico e dogmatico la formula mercato=capitalismo, pianificazione= socialismo, così come e' errato affermare che nel socialismo il mercato cessera' di esistere. Sino a che si produrranno merci il mercato esistera'.

La questione centrale non consiste nell'alternativa pianificazione o mercato ma nello stabilire quale dei due elementi prevale sull'altro.

Nella societa' socialista il mercato e' il mezzo mediante il quale si attua la distribuzione del prodotto sociale mentre la pianificazione centralizzata, utilizzando il mercato, e' in grado di sviluppare efficacemente le forze produttive e soddisfare i bisogni del popolo. Quindi ignorare gli indicatori di mercato conduce ad una distorsione della pianificazione.

Alla conferenza internazionale sul marxismo-leninismo a Cuba nel 2003 gli economisti e i funzionari governativi cubani furono molto impressionati dalla crescita economica cinese e prepararono una proposta per la ristrutturazione economia fortemente influenzata dall'esperienza cinese tanto che fu coniato il termine

"socialismo con caratteristiche cubane".

Gia' in precedenza la dirigenza cubana aveva iniziato lo studio del socialismo cinese. Infatti nel 1997 Raoul Castro incontrò il primo ministro Zhu Rongij e in seguito invitò a Cuba degli economisti cinesi. Gli scambi tra i due paesi socialisti sono intensi ancora oggi tanto che la grande maggioranza degli esponenti politici e militari cubani ha visitato la Cina. Le opere di Mao, Deng e Xi Jinping sono molto diffuse a Cuba. Fidel e Raul Castro vennero chiamati "los chinos" (i cinesi) per la loro posizione a sostegno del socialismo cinese.

In due diversi occasioni il leader massimo dichiarò: "I rapporti tra Cina e Cuba sono un esempio di tra sparenza e cooperazione internazionalista tra due nazioni sostenute dagli ideali del socialismo."

"La Cina e' la piu' grande speranza per il futuro dell'umanita'."

Nel 2055 Hu Jintao e 200 economisti e funzionari statali cinesi parteciparono al Forum sino-cubano e a partire da questo simposio gli aiuti cinesi all'isola caraibica si sono ulteriormente intensificati.

16 joint-venture nel campo delle telecomunicazioni . industria leggera e turismo; 4000 tonnellate di nichel cubano alla Cina in cambio di un investimento di 500 milioni di dollari per la costruzione di un impianto per la costruzione di nichel, frigoriferi, lavatrici, condizionatori, un milione di televisori, 8 locomotive e attrezzature per scuole e ospedali. La Cina ha garantito dieci anni di prestiti a interessi zero.

Questo e' uno dei tanti esempi di internazionalismo proletario e socialista che vede protagonista il gigante asiatico (ricordiamo solo di passaggio che nel 1993, l'anno piu' difficile per l'economia cubana dopo la fine dell'Unione Sovietica, la Cina inviò 2 milioni di biciclette per sopperire alla mancanza di carburante).

Non parliamo in questa sede di altri paesi socialisti come Vietnam, Eritrea e Nepal poiche' oggetto di articoli gia' presenti nel sito e del Laos poiche' ne parleremo in un nostro lavoro ancora in preparazione.

Ci limitiamo ad aggiungere che anche il Venezuela di Chavez, la Bolivia di Morales e il Nicaragua di Ortega sono schierati a fianco della Cina.

Il compagno Chavez dichiarò: "Il socialismo di mercato attuato dalla Cina accresce il valore del suo popolo.

I compagni cinesi hanno propiziato una riformulazione ideologica in un momento in cui i vizi del capitalismo sono sempre piu' visibili. La rivoluzione cinese ha saputo adattarsi ai cambiamenti mondiali poiche' il suo gruppo dirigente e' libero dal dogmatismo e la rivoluzione bolivariana prosegue nel suo stesso cammino."

Al Forum di Porto Alegre, in Brasile, nel 2005 Chavez defini' la Cina "faro dell'antimperialismo mondiale."

La Corea del Nord sin dal 1974 aveva un reddito pro capite superiore a quello della Corea del Sud. Kim Il Sung , nell'opera "Su alcuni problemi teorici dell'economia socialista" (1969), riprese la posizione di Stalin secondo cui nel socialismo esiste sia un mercato vero e proprio, in cui avvengono i passaggi di proprieta' tra stato, cooperative ed economia ausiliaria individuale, sia un mercato formale, interno al settore statale in cui la proprieta' rimane invariata ma i i prodotti sono comunque delle merci per ragione di calcolo e di razionalizzazione dell'economia.

Il sistema di lavoro Taean e' fondato sugli incentivi morali e sulla mobilitazione politica dei lavoratori (nel 2009, durante la campagna dei 100 giorni la produzione industriale aumentò del 30%) ma con con l'integrazione degli incentivi materiali il PIL annuo del paese cresce del 9% annuo e i salari sono aumentati del 1200% nel decennio 2009-2017;uina crescita delle piu' rapide al mondo se teniamo conto che oltre a tuto ciò, nel frattempo la Corea del Nord e' divenuta una potenza nucleare.

A partire dal 2012 si intensificò ulteriormente il rapporto internazionalista tra Corea del Nord e Vietnam per razionalizzare la gestione economica sulla base del calcolo economico completo, ossia lasciando inalterata la proprieta' collettiva socialista dei mezzi di produzione ma valorizzando il mercato socialista e garantendo una effettiva flessibilita' dei prezzi pianificati.

La Cina importa l'85% delle esportazioni nordcoreane mentre le importazione della orea del Nord vengono per l'82% dalla Cina.

Nella Bielorussia di Lukashenko l'80% dell'economia e' statale e cooperativa. I sovkhoz e i kolchoz funzionano meglio che nell'epoca sovietica poiche' devono competere sul mercato mondiale ed in particolare russo.

Si sono mantenuti i sistemi sovietici di direzione amministrativa poiche' l'obiettivo strategico dei comunisti bielorussi e' costruire una societa' fondata sulla giustizia sociale grazie ai bassi prezzi dei beni di prima necessita', case, trasporti, sanita' istruzione. Insomma, come lo definisce il compagno Lukhashenko "la Bielorussia e' uno stato per il popolo. Per questo ci appoggiamo alle fondamenta create nel periodo sovietico."

Tutto quello di cui abbiamo trattato in questo contributo non e' altro che la seconda edizione del socialismo mondiale. Chi non l'accetta si ponga la seguente domanda: poteva essere uguale alla prima?

I fatti sono testardi, diceva Lenin e alla fine anche i pan imperialisti di matrice terzinternazionalista finiranno per comprenderlo. Almeno , questa e' la speranza.

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